mercoledì 5 dicembre 2012

Presentazione "Quel giorno, quando venne sera" - Lauria 7 dicembre 2012


Venerdì 7 dicembre, alle ore 18, presentazione a Lauria di "Quel giorno, quando venne sera"


Venerdì 7 dicembre, alle ore 18, presso la Sala C. Brancati a Lauria, si terrà la presentazione del mio libro di racconti. In attesa che si possa ripetere l'evento anche dalle mie parti...



Recensione apparsa su L'Eco di Basilicata Calabria Campania del 01/12/2012
clicca sull'immagine per ingrandirla

venerdì 30 novembre 2012

QUEL GIORNO, QUANDO VENNE SERA al TGR

QUEL GIORNO, QUANDO VENNE SERA, nella rubrica Biblios al
TGR Basilicata, puntata del 27/11/2012


Il mio libro "Quel giorno, quando venne sera" nella rubrica Biblios al TGR Basilicata, presentato dal Caporedattore Dr. Oreste Lopomo (peccato per quello ...Scrittore potentino. 
Io, con tutto il rispetto per gli amici di Potenza, sono aviglianese!
Pazienza, ringrazio comunque il Dr. Lopomo. Ecco un estratto dalla puntata del 27/11/2012 ore 14.00. In studio Grazia Napoli:


mercoledì 28 novembre 2012

DE...SCRITTI:

E SE LE STELLE NON STESSERO A GUARDARE?

URANIA COLLEZIONE




Un appassionato di lettura come me poteva non incappare prima o poi in un filone letterario vasto e difficile come quello fantascientifico? Sinceramente no… Anche se, debbo ammetterlo, ci sono riuscito abbastanza tardi.
A dire il vero qualcosina negli anni della scuola ho leggiucchiato, ma mai con la convinzione recente. A farmi cambiare idea è stata la scoperta, nell’ormai lontano 2003 (lontano? Ma se sembra ieri! Però sono trascorsi nove anni – un figlio alle elementari, praticamente!) di Urania Collezione.
Si tratta dell’ennesima serie di libri di Urania, che hanno un vantaggio su tutte le altre serie: sono libri che hanno fatto la storia del genere.
E da quel lontano marzo 2003, con Io Robot del grande Asimov, seguito da Neuromante di W. Gibson (lo stesso mese di Io Robot, in offerta lancio) e il mese successivo con Cronache Marziane di Bradbury, è partita un’affascinante raccolta che mi ha davvero stupito. Tanti sono i motivi: in primis, la gran varietà di tematiche trattate, la spirale infinita di inventiva e situazioni, l’abilità di scrittura e la profondità dei temi trattati da penne diverse, in un arco temporale che copre un lasso di tempo che va dagli anni ’40 al recente.
Si va dalla fantascienza classica o presunta tale, come quella dei libri di Heinlein e Sheckley, a quella introspettiva e “filosofica” di  Sturgeon, Clarke o Bradbury.
Ci sono anche le storie innovative di Simak, Edogawa Ranpo, Lem, il filone cyber punk di Gibson o di Sterling (dice niente a qualcuno il nome Matrix? Da dove credete derivino le cognizioni per la bellissima storia narrata nella trilogia?), i viaggi nel tempo di Poul Anderson, c’è l’ironia e il surrealismo (a proposito, è assurdo parlare di surrealismo in un genere in cui la fantasia la fa da padrona, per me è come mettere la panna in una torta di... panna e cioccolata!) di autori come Douglas Adams (Guida galattica per autostoppisti) o le invenzioni di  Farmer o Brown oppure Pohl e Kornbluth. Tanta e tanta carne a cuocere, senza il rischio di annoiare.
Ad alcuni autori sono state riservate più uscite che ad altri. Ma nel complesso il livello è altissimo, e non poteva essere altrimenti trattandosi di un'accurata selezione. Un pò come i Classici della Disney (paragone che può cogliere soprattutto chi, come me, è un annuato e annoso appassionato anche di fumetti... Eh sì, non mi faccio mancare nulla!)

Tante tematiche, belle storie, che commuovono, emozionano, fanno sognare e riflettere come non mai. Alla faccia di chi, come me anni fa, era convinto che il filone della fantascienza fosse limitato alle astronavi, alle battaglie navali nello spazio e all’invasione dei marziani. C’è anche questo, ma è solo una minima percentuale. C’è dietro molte opere uno stile, una forza narrativa e una capacità di metafora che chiede rispetto, il rispetto della letteratura. Perché di questo si tratta: di letteratura di alto livello.
Alcuni testi andrebbero conosciuti e divulgati per ciò che trasmettono e insegnano dietro il paravento della trama.
Io sto subendo questo fascino e ne sono contento. Sono fiero di collezionare questi libri.
E certo, anche perché i volumi della collezione, rigorosamente con copertina nera opaca, illustrate in maniera divina (ogni copertina fa storia a sè, tanto che se dovessero interrompere la collezione, mi farei un quadro con tutte le cover) e a un prezzo che ancor oggi, alla soglia del numero 120, è ancora accessibilissimo (poco più di 5 euro, ditemi voi cosa comprate in libreria a questa cifra?).
Riporto alcune cover dei libri, di seguito indico un link del sito su cui potrete visualizzare tutte le uscite, copertine e breve descrizione. Vi assicuro che ne vale la pena. A presto.



 


martedì 25 settembre 2012

DE...SCRITTI: COME E COSA MANGIAMO DIPENDE SOLO DAI GUSTI O DA ALTRO?



DE...SCRITTI:

COME E COSA MANGIAMO DIPENDE SOLO DAI GUSTI O DA ALTRO?
COME TENTA DI SPIEGARSELO IL "BUONO DA MANGIARE"

BUONO DA MANGIARE
di MARVIN HARRIS


Titolo: Buono da mangiare
Autore: Marvin Harris
Pagine: VI - 256
Editore: Einaudi

 

Buono da mangiareE' un argomento di cui si parla, si riparla, si straparla a ogni livello: mediatico, scientifico, nutrizionale, religioso e socio-politico. Perchè è vero comunque che il mangiare non consiste solo nel semplice gesto di farsi un panino fuori di casa in pausa pranzo, accostarsi a una tavola imbandita e papparsi un bel piatto di maccheroni fumanti, un pollo arrosto o una fetta di dolce. Dietro ogni abitudine alimentare dei popoli della terra c'è sempre una spiegazione. Trovarla fa però parte di riflessioni mai superficiali. Lo studio che Harris conduce e le conclusioni che con brillantezza e sagacia, chiarezza e leggerezza di stile propone nel libro parlano proprio di questo.
Ecco quindi un magico scorrere di pagine in cui, con uno stile mai pesante e che difficilmente annoia, ci viene dispiegato un lunghissimo tappeto di informazioni, curiosità, che variano dal sociologico al religioso, dal tecnico all'analisi delle motivazioni storiche che hanno creato usanze e tabù alimentari. L'autore è un antropologo statunitense che nel suo eloquio non disdegna e non ha paura nemmeno di analizzare un argomento del tutto delicato come quello del cannibalismo, fornendo spiegazioni e notizie storiche,  testimonianze e concetti che trattano il concetto di "cannibale" con competenza e tatto.
Dal sito dell'Einaudi si legge:
"Perché alcuni mangiano cani, gatti e dingo, mentre altri evitano la carne di mucca, maiale o cavallo? Perché alcuni odiano il latte e i suoi derivati, mentre altri considerano cibo prelibato lombrichi e cavallette? Perché le abitudini alimentari dei popoli cambiano nel tempo e sono cosí diverse?"
Marvin Harris riesce quindi a fornire un testo in cui le ragioni per capire ciò che mangiamo non sono più solo ideologiche. Egli dimostra, dati alla mano, come la nostra avversione verso determinati cibi e il nostro gradimento verso altri dipendono a volte da ragioni puramente fisiologiche, a volte da ragioni ambientali o da una razionale organizzazione delle risorse disponibili, e non da dogmi di fede (qualunque fede religiosa esistente sulla terra non spiega del tutto certe abitudini alimentari, nemmeno dietro la favola dei "divieti").
Questo libro va letto perchè è un grande esempio di tolleranza, una grande prova di come tutti i popoli debbano essere compresi e rispettati per le proprie abitudini e cultura.
Anche perchè, come sottolinea spesso l'Autore, nel corso della storia può sempre succedere qualcosa che ci potrebbe indurre a rivedere le nostre convinzioni in materia. In ultimo, mi preme ringraziare Domenico Eugenio Marchese, un amico e collega che mi ha consigliato questo libro, facendomi accostare a un argomento che mi è nuovo, nonchè a un tipo di letteratura (la saggistica) cui un pò troppo spesso rifuggo.



giovedì 6 settembre 2012

La penna degli sconosciuti: Rosanna Fiorino - Mornington Crescent e le odissee del cuore

La penna degli sconosciuti

MIE OPINIONI SU LIBRI DI SCRITTORI ILLUSTRI SCONOSCIUTI (SPERO PER POCO)

In questa rubrica, creata appositamente da me ( e chi altri, sennò?), inserirò mie opinioni, quindi non delle vere e proprie recensioni, su testi che mi sono pervenuti, in un modo o nell'altro. Quello che li accomunerà sarà la (poca) fama di chi li ha scritti e la (molta) passione che ci ha messo dentro. Chi volesse approfittare di questo spazio, potrà inviarmi il proprio libro edito in formato cartaceo, contattandomi in via preliminare via mail, oppure direttamente inviandomelo via mail. L'indirizzo è: enzo-dandrea@virgilio.it.

ROSANNA FIORINO
MORNINGTON CRESCENT
Odissea moderna alla ricerca di se stessi    
Tormentato viaggio alla ricerca di se stesso, in cui le vicende del protagonista, Theo, si allacciano e intrecciano con le vite e i problemi di amici di vecchia data e conoscenze nuove.
Un viaggio che lo conduce da Milano verso Lecce, dove Theo si reca per rivedere un suo vecchio amico.
Sul treno, nel più banale dei modi, fa conoscenza con Sarah, una ragazza che sarà sua sparring partner per i momenti cruciali della storia.
Da questo punto in poi si svilupperà una piccola odissea che lo porterà a Roma, poi a Parma e infine a Londra, alla ricerca di Sarah, la quale è partita lasciandogli solo un bigliettino come indizio.
Nel racconto di Rosanna Fiorino si alternano così personaggi minori, tratteggiati con gradevole tocco e sensibilità, ognuno con la propria unicità e uniti tutti dallo svolgersi dei fatti che hanno al loro centro le vicende, i tormenti del protagonista nonchè io narrante.
Delineate molto bene sono soprattutto le  figure di Theo, introspettivo e a volte in balia degli eventi, e  Sarah, ribelle e anticonformista. Le due figure si inseguono in questo viaggio, fino agli eventi misteriosi di Londra e al tragico epilogo.
Bello e coinvolgente è il continuo condimento del ritmo del racconto con intermezzi musicali (ottima la citazione di brani significativi e degli artisti inseriti, molto congeniali e adatti alla storia).
Questa tecnica dà modo di immaginare un’ideale colonna sonora per l’intero racconto. Ha un unico difetto: occorre conoscere i brani in questione. Ma non lo vedo un ostacolo insormontabile, soprattutto se si sta gustando la lettura. E soprattutto nella parte che si svolge a Londra (a mio giudizio la più interessante del libro), in cui il registro cambia e si assumono toni al limite del gotico.
Malinconico il susseguirsi dei fatti finali, solo in parte attenuati per un apparente lieto fine del protagonista.
Resta infatti quel sapore dolce-amaro della storia d’amore incompiuta, del tormento interiore senza soluzione che tanto assilla Theo dall’inizio alla fine, anche nel tentativo finale di “ricostruzione” della propria esistenza.
Lo stile è semplice e scorrevole e, tranne qualche piccola asetticità in alcuni dialoghi, nel complesso accattivante e coinvolgente.
Per chi volesse leggere in anteprima e acquistarlo, qui sotto trovate il link:

mercoledì 29 agosto 2012

DE...SCRITTI:

COME LA COMICITA’ SI DIVERTI’ A DIVENTARE LETTERATURA:
STEFANO BENNI E LE SUE CREATURE




Ricordo ancora come fosse oggi, quando circa vent’anni fa lassie (lessi) per la prima volta un libro di Stefano Benni.
Era La Compagnia dei Celestini, un testo che acquistai in un autogrill tra Emilia-Romagna e Veneto (non ricordo bene dove fossimo, ma chilometro più chilometro meno eravamo in Italia).
Ricordo anche la comica scenetta davanti a me: un’amica nonché compagna di corso all’università fu fermata all’uscita perché l’allarme della cassa aveva preso a suonare manco fosse in corso un attentato terroristico.
La ragazza, a dire il vero, non aveva fatto nulla di male, ma dovettero ricontrollarle tutta la roba che aveva nella borsa.
Io me la ridevo sotto i miei sporchi baffi da naso (che non avevo, i baffi intendo), senza pensare più di tanto al libro.
In effetti, mi incuriosì la copertina, davvero bella, ma non conoscevo l’autore (allora ero meno aperto di adesso alle cose nuove).
Nell’autobus presi a leggere e, pian piano, il risolino che mi era rimasto dalla scenetta cui avevo assistito proseguì fino a diventare fisso. Di sicuro assunsi anche qualche espressione da ebete, ma adesso non ricordo e nessuno me lo fece notare (che gioco, la pallastrada!).
Però il volo fu intrapreso, fui catturato dal vortice di invenzioni stilistiche e dalla irresistibile comicità, mai banale, che mi fecero staccare dal libro solo a lettura terminata.
Ebbene, oggi quel libro lo conservo ancora gelosamente, impreziosito da una vignetta che mi feci disegnare sopra da un amico vignettista, Giulio Laurenzi, che forse manco se lo ricorda oggi, a distanza di tanti anni.
Dopo quel libro vennero altri: Bar Sport, Terra!, Comici spaventati guerrieri, Baòl, Il bar sotto il mare, Stranalandia, Spiriti, Elianto, Margherita Dolcevita, Achille Piè Veloce, Pane e Tempesta, La traccia dell’angelo, Le Beatrici, eccetera.
Qualcuno potrebbe obiettare l’omissione di qualche titolo, ma era invitabile vista la ricca produzione. Riporto alcune descrizioni tratte dal web. Per la bibliografia completa rimando ai link sottostanti.



 
"Un'oscura e crudele profezia che appare sui muri, scritta da una mano invisibile, incombe sulla ricca e corrotta terra di Gladonia.Anno 1990 e rotti: Memorino, Lucifero a Alì, gli spiriti più ribelli dell'orfanotrofio dei Celestini, fuggono per poter rappresentare Gladonia al Campionato Mondiale di Pallastrada, organizzato dal Grande Bastardo in persona, protettore degli orfani di tutto il mondo.Al loro inseguimento si lanciano Don Biffero, il priore Zopilote dal segreto diabolico, e Don Bracco, il segugio di orfani, nonché il celebre e cinico giornalista Fimicoli con il fedele scudiero-fotogarfo Rosalino. Nella fuga e nell'inseguimento si incontrano, si perdono e si ritrovano personaggi strordinari, i nove pittori pazzi Pelicorti, la bionda e misteriosa Celeste, i magici gemelli campioni da pallastrada, il re dei famburger Barbablù, il meccanico Finezza, il professor Eraclitus, l'Egoarca Mussolardi, l'uomo più ricco e fetente di Gladonia, e le numerose squadre di pallastrada provenienti da tutto il mondo, leoni africani, sciamamni, pivetes e volpette lapponi.Ma dopo l'ultimo scontro tra Celesti e Diavoli la profezia del palazzo..."


"Un romanzo, un viaggio, un divertimento scatenato. è l'anno 2156: da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari, parte un'incredibile corsa spaziale, verso una nuova terra più vivibile. Contro la Proteo Tien, la scassatissima astronave sineuropea, e il suo ancor più scassato equipaggio, scendono in campo due colossali imperi: l'Impero militare samurai, con una miniastronave su cui un generale giapponese guida sessanta topi ammaestrati, e la Calalbakrab, la reggia volante del tiranno amerorusso, il Grande Scorpione. Intanto a terra, per risolvere un mistero legato alla civiltà inca, si affrontano Fang, un vecchio saggio cinese, e Frank Einstein, un bambino di nove anni genio del computer. La chiave del mistero inca del "cuore della terra" è anche la chiave del viaggio nello spazio. La discesa nelle viscere della montagna peruviana di Fang ed Einstein apparirà ben presto legata in modo magico e oscuro al viaggio della Proteo negli orrori e nelle allucinazioni dei Pianeti Dimenticati. Storie parallele e profezie, streghe astronaute e uomini serpente, geroglifici e slang spaziali, indovini e pirati, minestre misteriose e rivolte rock, sirene e computer con l'esaurimento nervoso si intrecciano in questo romanzo che fa invadere dagli eroi della vecchia avventura lo scenario della nuova avventura tecnologica. La scienza, la fantasia, la filosofia si arrestano davanti al mistero di una civiltà antichissima, e sfidano i potenti di un mondo guerriero. Riusciranno i nostri eroi ad aprire le quindici porte? Riusciranno a raggiungere il pianeta della mappa Boojum? Riusciranno a trovare, per la seconda volta, la Terra?"


"Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la 'Luisona', la brioche paleolitica condannata ad un'esposizione perenne. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (con due n), che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quelle del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere), e delle allucinazioni estive."






"Ulisse è un giovane scrittore in crisi creativa (un tempo ha scritto un libro ma si è fermato lì), lavora in una casa editrice sull'orlo del collasso ed è innamorato di Pilar-Penelope, una bellissima immigrata senza permesso di soggiorno (ma non rinuncia alla sua inveterata poligamia). Un giorno riceve la lettera di uno sconosciuto che lo invita a un misterioso appuntamento. Ulisse, incuriosito, risponde e conosce Achille, un ragazzo gravemente malato che gli apre un mondo inatteso di assurdità, vitalità e dolore."






"Se si fugge di notte da Villa Bacilla sulle ali di una diavolessa sexy, sorvolando Tristala assieme a tre equipaggi che si spostano contemporaneamente, può accadere di visitare gli otto mondi alterei della mappa nootica. Capita così di conoscere la terra primordiale di Ermete Trismegisto, Protoplas; i mari incantati di Capitan Guepière a Posidon; i cinquanta casinò e i locali notturni di Bludus; Mnemonia con i suoi fuochi fatui e l'insidia dell'embambolia; Medium con le sue giornate di Beneficenza Ben-evidente... C'è speranza di riuscire, assieme ai protagonisti, a districarsi tra le mille prove e di attraversare gli infiniti mondi creati dalla fantasia di Stefano Benni?"





 

http://www.stefanobenni.it/

martedì 28 agosto 2012

DE...SCRITTI:

LA SCRITTRICE CHE VORREI ESSERE, SE PER PURO CASO DIVENTASSI DONNA:

AMéLIE NOTHOMB e i suoi libri

No, non avete letto male. E' proprio così. Sono un uomo e sono pure contento di esserlo (per quanto possa sembrar strano) però, se per puro caso diventassi donna, se per un qualsivoglia motivo chirurgico, estetico, fisico-biologico o fantascientifico si verificasse l'ipotesi, mi piacerebbe essere una scrittrice.
Oggi come oggi, inoltre, non mi piacerebbe essere altro che Amélie Nothomb. Non c'è nulla di estetico o narcisista, bensì una chiara ammirazione per una autrice che ho scoperto da poco e che, in ogni nuovo libro che mi appresto a leggere, mi stupisce con caratteristiche nuove, che non mi sarei mai aspettato.
Uno stile incisivo, a volte tagliente, schietto e immediato, un umorismo che traspare da trame mai scontate, riesce a ruotare con incredibile abilità intorno a temi come l'amore, la fedeltà, la scoperta di se stessi, le proprie ambizioni. Le sue storie sono sempre fresche, appaiono all'inizio un pò strane.
Tuttavia, procedendo nella lettura, si scopre che strane lo sono davvero. Ma non si tratta di una stranezza fine a sè stessa, bensì le trame sono costruite in modo perfetto per giungere insieme al punto di vista finale, dove si esplica la vera maestria della sua penna.
Intelligenza narrativa, acume e sottile psicologia sono le sue armi migliori, condite come già detto da avvolgente umorismo.
Non posseggo tutti i suoi titoli (almeno in Italia ne ha pubblicati più di una ventina, con la casa editrice Voland), ma spero in poco tempo di colmare la misura.
Mi piace citare almeno i titoli che ho letto, riportando brevi descrizioni prese in prestito dal sito della Voland:

Amélie Nothomb IGIENE DELL'ASSASSINO

Al premio Nobel per la letteratura Prétextat Tach restano solo due mesi di vita. La stampa di tutto il mondo implora un'intervista con lo scrittore, che una feroce misantropia tiene isolato da anni. Quattro giornalisti lo incontreranno ma, con una dialettica in cui si mescolano logica e malafede, il Grande Scrittore si prenderà gioco di loro e li annienterà sul piano personale e professionale. Il quinto invece, una donna, gli terrà testa, e l'intervista diventerà interrogatorio, poi duello senza respiro.
Un romanzo quasi interamente dialogato, anche perché nessuna forma si avvicina altrettanto alla tortura.

Amélie Nothomb UCCIDERE IL PADRE

   Un’ambientazione quasi western fa da sfondo allo strano caso di Joe Whip, 15 anni: non sa chi sia suo padre e la sola cosa che gli dà soddisfazione è fare trucchi di magia. Quando sua madre lo mette alla porta, vaga nei bar di Reno intrattenendo i clienti con giochi di prestigio. Norman Terence, il più abile mago della zona, lo accoglie da subito in casa sua e Joe sembra trovare in lui un padre oltre che un mentore. Riuscirà l’allievo a superare il maestro? Un romanzo in forma di partita di poker sentimentale, con suspense garantita fino all’ultima carta.


                       Amélie Nothomb COSMETICA DEL NEMICO

 
Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto, un passeggero legge per ingannare l'attesa. Ma è lui la vittima designata, è sufficiente parlargli per far scattare la trappola. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Un giallo? Forse. Certamente un'indagine sulla doppiezza dell'uomo e sulla sua cecità, condotta in dialoghi mozzafiato. 



 
 

Amélie Nothomb DIARIO DI RONDINE
 Dopo una delusione d'amore il giovane protagonista, per evitare di soffrire ancora, decide di annientare la propria sensibilità e diventa un sicario. Freddo e spietato, solo il sangue delle sue vittime sembra procurargli piacere, fino al giorno in cui gli viene ordinato di uccidere un ministro con tutta la sua famiglia. Il diario segreto della figlia adolescente del ministro risveglia in lui una morbosa curiosità, che si trasforma ben presto in ossessione sconvolgendo in modo imprevedibile il suo destino. Un'insolita storia d'amore in puro stile Nothomb: personaggi che agiscono al di là del bene e del male per un romanzo eccentrico e dalle sfumature dark.




Amélie Nothomb METAFISICA DEI TUBI

Un'autobiografia scanzonata e irriverente dei primissimi anni di vita dell'autrice. La scoperta del gusto, del peccato, della potenza e della fascinazione della parola impegnano il tubo-Amélie, apparentemente inerte. In una compulsione di pensieri e metafore l'autrice consegna al Dubbio, una formula corrosiva che condensa irrequietezza e catarsi:"Vivere è rifiutare. Chi accetta ogni cosa non è più vivo dell'orifizio del lavandino.
                                           


                        

                                         

          Amélie Nothomb 
          L'ENTRATA DI CRISTO A BRUXELLES - SENZA NOME


Per la prima volta in libreria L'entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome.
Nel primo racconto il protagonista Salvator, dopo aver compiuto un'azione orribile, fugge da Parigi e arriva a Hong Kong dove intraprende un nuovo lavoro e assistito dalla fortuna diventa smisuratamente ricco. Torna nella sua città natale dopo diciotto anni e si innamora della bellissima Zoe dai lunghi capelli profumati e dal passato ombroso. Il bene e il male si confondono in un'unica persona e il passato dei due innamorati si scontra in un colpo di scena finale.
Un concentrato della migliore Amélie, ironica e leggera, beffarda e inquietante.

  Amélie Nothomb NE' DI EVA NE' DI ADAMO

Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupore e Tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo. Rinri è il suo fidanzato giapponese, bello e ricco, li lega un amore bizzarro ma non privo di poesia, raccontato con il solito umorismo, affondando lo sguardo chirurgico che le è proprio nell'incandescente universo dell'amore. Ma l'emozione più grande e la relazione più forte è ancora una volta quella che lega l'autrice al paese in cui è nata, e dove ha trascorso gli anni mitici dell'infanzia.

Per ulteriori informazioni sulla Nothomb e i suoi testi, potete cliccare sul link sottostante:


Per informazioni di carattere generale sull'Autrice, ecco anche il link di Wikipedia e del sito a lei dedicato dalla Voland (vi si trovano anche gli ultimi aggiornamenti, anche sull'uscita delle edizioni tascabili, molto economiche):